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LAVORO IRREGOLARE E SICUREZZA: impennata dei provvedimenti di sospensione nel 2024

2025-05-29 10:16

Array( [86865] => Array ( [author_name] => Emidio SIlenzi [author_description] => [slug] => emidio-silenzi ) [87630] => Array ( [author_name] => Andrea Striano [author_description] => [slug] => andrea-striano )) no author 86807

Sicurezza sul lavoro, sicurezza, fisco, provvedimenti, sospensione,

LAVORO IRREGOLARE E SICUREZZA: impennata dei provvedimenti di sospensione nel 2024

di Antonio Procida

di Antonio procida


Nel 2024 il lavoro nero continua a rappresentare una piaga diffusa nel tessuto imprenditoriale italiano, e i numeri parlano chiaro: oltre 15.000 attività imprenditoriali sono state sospese a causa di gravi irregolarità in materia di lavoro e sicurezza. A riportarlo è l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che nella nota n. 1418/2025 ha pubblicato i dati aggiornati al monitoraggio annuale.
Terziario in cima alla lista - Tra i settori più colpiti, è il terziario a guidare la classifica, con quasi 9.000 provvedimenti di sospensione: il 59% del totale. Un dato che riflette una realtà ancora troppo spesso sommersa, in cui il rispetto delle norme giuslavoristiche e la sicurezza nei luoghi di lavoro vengono messi in secondo piano.
Numeri in crescita su tutti i fronti - Nel confronto con l’anno precedente, il trend risulta in netto aumento. Nel 2023 i provvedimenti di sospensione erano stati 11.174: si registra dunque un incremento del 34,5%. Più nel dettaglio:

  • 9.401 sospensioni sono scattate per impiego di lavoratori in nero;
  • 4.213 per gravi carenze in materia di sicurezza;
  • 1.388 per entrambe le violazioni. Le ispezioni hanno portato anche a 38 arresti, +58% rispetto al 2023, e 130 sequestri, in crescita del 51%.
Quando scatta la sospensione dell’attività - Il blocco dell’attività aziendale è un provvedimento che scatta in due principali casistiche:
  • presenza di almeno il 10% di lavoratori irregolari
  • violazioni gravi alle norme sulla salute e sicurezza
In questi casi, l’ispettore adotta un provvedimento immediato di sospensione dell’attività imprenditoriale, volto a tutelare sia i lavoratori sia la legalità del mercato.
Come revocare la sospensione - Per tornare operativi, le imprese devono intervenire su più fronti:
  • regolarizzare i lavoratori non dichiarati;
  • ripristinare condizioni di sicurezza conformi alla legge;
  • versare le sanzioni economiche previste, che variano a seconda della gravità:
    per il lavoro nero: 2.500 euro fino a cinque lavratori irregolari; 5.000 euro se oltre cinque (raddoppiati in caso di recidiva);
  • per violazioni in ambito sicurezza: importi fissi variabili in base all’infrazione, anche questi raddoppiabili in caso di recidiva.
Le revoche: oltre metà delle imprese si mette in regola - La risposta del mondo imprenditoriale alle sanzioni è stata in parte positiva: più del 50% delle aziende sospese ha regolarizzato la propria posizione. In particolare:
  • 8.016 imprese hanno sanato solo violazioni per lavoro nero (53% dei casi);
  • 3.461 aziende hanno regolarizzato solo le violazioni in materia di sicurezza (82%);
  • 1.044 soggetti hanno sanato entrambe le irregolarità (75%).
Un segnale da non ignorare - I numeri mostrano un quadro complesso, ma anche la possibilità di un cambio di rotta per le imprese disposte ad allinearsi con le norme. Il messaggio è chiaro: lavorare nella legalità non è solo un dovere, ma una scelta che conviene, anche sotto il profilo fiscale e reputazionale.



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