MAI PIÙ CADUTE DALL'ALTO: i sistemi di sicurezza non sono un costo, ma un dovere morale e sociale

di Livio William Corso


Nell’Edilizia, uno tra i settori più interessati da infortuni mortali sul lavoro, sei incidenti su 10 (negli ultimi dodici anni) riguardano cadute dall’alto. Incidenza che, nel 2023 (dati sino ad agosto) è arrivata al 71,4% , ogni anno si contano più di mille vittime, e purtroppo il tema è tristemente attuale.

Gli infortuni mortali, causati dalle cadute dall’alto, sono ancora numerosi.
Anche se, con i nuovi disposti normativi, vedi la nuova norma UNI EN 11900/2023 (riferitosi all’installatore di sistemi di ancoraggio, i requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità) qualcosa si è mosso nella giusta direzione.
Bisogna continuare a spingere sulla formazione, e a sensibilizzare gli organi istituzionali, affinché si riescano a trovare gli strumenti necessari ad agevolare sia gli imprenditori che i lavoratori, con misure più fruibili, in quanto si considerano ancora i sistemi di sicurezza un costo, e spesso addirittura un fastidio, tutto questo a discapito del committente/datore di lavoro qualora per negligenza non vengano adottati i presidi, con responsabilità di carattere penale.
I sistemi di sicurezza includono i dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall’alto, installati in modo permanente sulle coperture degli edifici, e sulle zone a pericolo caduta oltre i due metri (art. 107 D. Lgs 81), con lo scopo di salvaguardare la vita dei lavoratori che operano in condizioni di rischio: l’antennista che sale sul tetto, i manutentori o il pulitore di pannelli fotovoltaici.
Questi dispositivi rispondono al preciso obbligo di legge che il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lg. 81/2008, art. 115) pone a carico dei datori di lavoro, committenti, amministratore condominiale in caso di assenza di opere provvisionali l’adozione dei sistemi di sicurezza anticaduta.
La maggior parte degli infortuni si verifica infatti per assenza o inadeguatezza delle misure di prevenzione e protezione.
L’installazione di un Sistema di ancoraggio corredato di tutta la certificazione, permette l’esecuzione in sicurezza di interventi manutentivi e consente di escludere, in caso di evento incidentale, la responsabilità civile del condominio e penale dell’amministratore.
Non bisogna comunque sottovalutare che anche i proprietari della propria casa si configurano come committenti, nel caso in cui commissionino un’attività lavorativa sul proprio immobile, pertanto rientrano nei disposti del D.lgs. 81/08 ed è quindi obbligatorio verificare l’idoneità tecnico-professionale dell’operatore che accede in copertura.
Occorre sempre verificare l’effettiva capacità della parte contraente di svolgere i lavori commissionati esclusivamente in modo sicuro.
Il sistema di ancoraggio (Linee Vita e Ancoraggi puntuali), essendo un impianto certificato atto a preservare la vita delle persone, prevede che sia gli installatori che gli utilizzatori debbano possedere i requisiti necessari ed essere formati e informati: Solo così la sicurezza sul lavoro negli ambienti civili, industriali, condominiali, agricoli non risulta un costo, ma un vero investimento”.
Oggi grazie alle relazioni tra l’apparato datoriale e l’apparato sindacale ci si sta muovendo a passo spedito, per istituire una nuova associazione che certifica la qualifica, la formazione e la competenza dell’installatore, con l’obiettivo di dare una sferzata al settore, e non solo: avendo già all’attivo alcune proposte di Legge adottate da alcune Regioni il mio intento e definire nuove proposte di Legge sui rischi contro le cadute dall’alto nelle Regioni sprovviste, tra cui la Regione Lazio.