FOCUS DAL PARLAMENTO EUROPEO - IL FONDO DI COESIONE

di Alessandro Aster



La politica di coesione dell’Unione Europea si pone l’obiettivo di sostenere e promuovere la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Una politica necessaria e quanto più attuale che si determina anche attraverso il Fondo di Coesione che parallelamente mira a ridurre le disparità economiche e sociali del Paese.

Il Fondo di Coesione rafforza appunto la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE
con azioni a sostegno degli Stati membri con un reddito nazionale lordo per abitante inferiore al 90% della media UE.
Esso si concentra principalmente su investimenti ad alta intensità di capitale nei settori ambientale e dei trasporti:
  • Settore Ambientale: il Fondo di Coesione sostiene investimenti legati all’energia e allo sviluppo sostenibile in grado di offrire benefici ambientali, con particolare attenzione alle energie rinnovabili. In tale contesto, il Fondo sostiene altresì l’adeguamento energetico e sismico combinato.
  • Settore dei Trasporti: l’attenzione è rivolta alle reti transeuropee di trasporto (TEN‑T), in particolare ai progetti prioritari di interesse europeo individuati dall’Unione. In aggiunta, il Fondo sostiene i progetti infrastrutturali che rientrano nell’iniziativa Meccanismo per collegare l’Europa.

Il Fondo di Coesione dovrebbe altresì contribuire agli obiettivi climatici dell’UE dedicando il 37 % della propria dotazione finanziaria complessiva ad attività e sforzi finalizzati al loro conseguimento.

Obiettivi specifici del Fondo di Coesione:
  • Un’economia più verde, a basse emissioni di CO2, in transizione verso zero emissioni nette di carbonio nel contesto di un’Europa più resiliente grazie alla promozione di un’evoluzione tesa a un’energia pulita ed equa;
  • a investimenti verdi e blu;
  • all’economia circolare;
  • all’attenuazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
  • alla gestione e prevenzione dei rischi;
  • alla mobilità urbana sostenibile.

Tali obiettivi sarebbero conseguiti provvedendo a:
  • promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra;
  • supportare le energie rinnovabili in conformità della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, compresi i criteri di sostenibilità ivi stabiliti;
  • sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti al di fuori della rete transeuropea dell’energia (RTE‑E);
  • promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici;
  • promuovere l’accesso all’acqua e la sua gestione sostenibile;
  • promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse;
  • rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento;
  • promuovere la produzione e la distribuzione di energia ottenuta da fonti rinnovabili;
  • promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio.


Un’UE più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità, grazie ad azioni mirate a:
  • sviluppare una rete TEN‑T intermodale, sicura, intelligente, sostenibile e adattabile ai cambiamenti climatici;
  • sviluppare e rafforzare una mobilità locale, regionale e nazionale, intelligente, intermodale, resiliente ai cambiamenti climatici e sostenibile, incluso il miglioramento dell’accesso alla rete TEN‑T e alla mobilità transfrontaliera.

Nell’ambito dei suoi obiettivi specifici, il Fondo di Coesione può anche sostenere attività nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore dell’occupazione e della crescita”, quando tali attività:
  • migliorino la capacità delle autorità del programma;
  • migliorino la capacità degli attori settoriali o territoriali responsabili dello svolgimento delle attività pertinenti all’attuazione del Fondo di Coesione;
  • rafforzino la cooperazione con i partner all’interno o al di fuori di un dato Stato membro, intesa come collaborazione con partner provenienti da regioni transfrontaliere, da regioni non contigue o da regioni situate nel territorio compreso in un gruppo europeo di cooperazione territoriale, una strategia macroregionale, una strategia per i bacini marittimi o una loro combinazione.

Rimangono escluse dall’ambito di applicazione del sostegno del FESR e del FC tali attività:
  • lo smantellamento e la costruzione di centrali nucleari;
  • la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti da determinate attività;
  • il tabacco e i prodotti del tabacco;
  • il salvataggio di imprese in difficoltà;
  • le infrastrutture aeroportuali, eccetto nelle regioni ultraperiferiche;
  • le attività di smaltimento dei rifiuti in discariche, gli impianti di trattamento dei rifiuti residui;
  • i combustibili fossili (fatta eccezione per gli investimenti in veicoli puliti);
  • le infrastrutture a banda larga in zone che dispongono già di una buona copertura;
  • l’acquisto di materiale rotabile per il trasporto ferroviario, con alcune eccezioni.

Il Fondo di Coesione non sostiene inoltre gli investimenti nell’edilizia abitativa, a meno che non siano legati alla promozione dell’efficienza energetica o dell’uso di energie rinnovabili.

Modalità di attuazione:
il fondo è erogato in regime di gestione concorrente ed è disciplinato dal regolamento recante disposizioni comuni. I colegislatori stabiliscono il livello di finanziamento e determinano gli stanziamenti per Stato membro e categoria di regione. La Commissione adotta i programmi operativi e collabora con le amministrazioni degli Stati membri per la loro attuazione. I finanziamenti sono erogati sotto forma di sovvenzioni, appalti e strumenti finanziari.
Potenziali beneficiari:
possono beneficiare del sostegno del Fondo di Coesione le autorità pubbliche e regionali degli Stati membri con un RNL inferiore al 90 % della media UE. Nel periodo di finanziamento 2021‑2027, detti paesi sono: Bulgaria, Cechia, Croazia, Cipro, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia.