AGENDA POLITICA - GIANFRANCO RUFA: sostenere le PMI per investire nel futuro economico italiano

di Michele Montefusco


Durante il suo mandato al Senato, ha avuto modo di affrontare numerose questioni riguardanti il tessuto economico italiano. Qual è il suo punto di vista sul ruolo delle piccole e medie imprese (PMI) nella ripresa economica in Italia?
Il ruolo delle PMI è storicamente riconosciuto come fondamentale per l’economia italiana. Se le PMI prosperano, anche l’economia nazionale beneficia di questa crescita. Tuttavia, la crescita delle PMI dipende dall’evoluzione sia del tessuto sociale che della loro struttura organizzativa interna. Spesso, le PMI incontrano difficoltà nel navigare la burocrazia complessa e nell’adattarsi alle evoluzioni culturali e commerciali. Disaccordi organizzativi tra generazioni diverse e una tassazione eccessiva e imprevedibile rappresentano ostacoli significativi. Personalmente, ritengo che il principale vantaggio delle PMI italiane risieda nella loro forte struttura familiare, di conseguenza, una struttura familiare debole comporta uno svantaggio significativo. L’indifferenza dello Stato aggrava ulteriormente la situazione, spesso portando alla chiusura delle attività.

Quali politiche o misure ritiene necessarie per supportare le PMI italiane in questo periodo di cambiamento economico? Qual è la sua opinione sulla burocrazia attuale e sulle possibilità di semplificazione per facilitare il lavoro degli imprenditori?
Come ho accennato, il benessere delle PMI è strettamente legato all’evoluzione sociale. È essenziale un avvicinamento tra la burocrazia e le PMI, nonché una maggiore semplificazione dei processi. Troppo spesso, le PMI sostengono enti burocratici inefficienti e non necessari. Le PMI dovrebbero essere protette e sostenute, non oppresse. Personalmente, favorei politiche di detassazione per chi assume, migliorando così anche gli stipendi dei lavoratori.

Le imprese italiane, specialmente quelle di piccole dimensioni, incontrano spesso difficoltà nel processo di digitalizzazione. Come potrebbe il governo incentivare l’adozione di nuove tecnologie e innovazioni, affinché anche le PMI possano competere a livello internazionale?
L’accesso ai fondi statali ed europei dovrebbe essere facilitato per le PMI. Spesso, queste risorse non sono sufficientemente conosciute o accessibili, e tendono a beneficiare gli stessi soggetti di sempre. È fondamentale garantire alle PMI un riferimento certo e efficace per il supporto. Anche il ruolo delle banche, un tempo pilastri del supporto alle PMI, oggi appare meno efficace e più limitato.

Lei è stato membro della Commissione Lavoro Pubblico e Privato durante il suo mandato. Quali sono, secondo lei, le principali sfide del mercato del lavoro in Italia, specialmente per i giovani, e come potrebbero essere superate?
La motivazione è essenziale. Molti giovani oggi non percepiscono la necessità di lottare per migliorare la propria condizione, spesso a causa di un eccesso di protezionismo da parte delle generazioni precedenti. Per contrastare questa tendenza, lo Stato dovrebbe facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro e l’apertura di nuove attività, ad esempio tramite l’adozione di una Flat Tax. È fondamentale che i giovani acquisiscano la consapevolezza che il successo richiede impegno e sacrificio.

Dopo aver servito come senatore, quale è la lezione più importante che ha imparato riguardo alle sfide del mondo del lavoro e dell’impresa in Italia? Come queste lezioni informano la sua visione per il futuro?
La lealtà commerciale è fondamentale; una volta, una stretta di mano aveva più valore di un contratto. Tuttavia, ho osservato che molte strutture, incluse quelle sindacali e d’impresa, sono spesso più focalizzate sui propri interessi interni che sul sostegno a PMI e giovani imprenditori. La PMI continuerà a essere un pilastro dell’economia italiana, un ruolo che ritengo sia fondamentale per il nostro futuro economico.